giovedì 18 ottobre 2007

E LA CHIAMANO FOLLIA

ELOGIO DELLA FOLLIA
di Erasmo da Rotterdam

Parla la Follia

1. Qualsiasi cosa dicano di me i mortali - non ignoro, infatti, quanto la Follia sia portata per bocca anche dai più folli - tuttavia, ecco qui la prova decisiva che io, io sola, dico, ho il dono di rallegrare gli Dèi e gli uomini. Non appena mi sono presentata per parlare a questa affollatissima assemblea, di colpo tutti i volti si sono illuminati di non so quale insolita ilarità. D'improvviso le vostre fronti si sono spianate, e mi avete applaudito con una risata così lieta e amichevole che tutti voi qui presenti, da qualunque parte mi giri, mi sembrate ebbri del nettare misto a nepènte degli Dèi d'Omero, mentre prima sedevate cupi e ansiosi come se foste tornati allora dall'antro di Trofonio. Appena mi avete notata, avete cambiato subito faccia, come di solito avviene quando il primo sole mostra alla terra il suo aureo splendore, o quando, dopo un crudo inverno, all'inizio della primavera, spirano i dolci venti di Favonio, e tutte le cose mutando di colpo aspetto assumono nuovi colori e tornano a vivere visibilmente un'altra giovinezza. Così col mio solo presentarmi sono riuscita a ottenere subito quello che oratori, peraltro insigni, ottengono a stento con lunga e lungamente meditata orazione.
***************************************************

"...E adesso me la rido in barba al tempo a barba lunga col riso in bocca…
hai un gelato scusa?
Sì in tasca sotto il bottone della giacca dietro la schiena!
Che pena ho visto Giorgio per la strada con un filone di pane a elemosinare
un frutto…
forse mele magari pere ma io dico ciliegie, viola blu rosa! no, rosse come caramelle…


Che matto questo tempo un po’ del cazzo…!
Ho detto cazzo mica matto che sei pazzo?
Dicevo al tempo non a te brutto pazzo del cazzo!!
…Hai visto Lucia? Mi ha preso il gatto sotto braccio e s’è infilata in un buco in un giardino tutto verde… poveraccia crede ancora che i cavoli spuntino come le merende!


Lo pensavo io giorni fa che stava fuori…
fuori testa non fuori casa che sei pazza?
Fuori casa ci sto io… insieme a Giorgio…
senza frutto e col pane unto unto…
Giorgio è l’orologio che m’avverte di quanto tempo ho per ridere in barba al tempo…


poco poco…

i bambini fanno il girotondo intorno al mondo non lo so… giù per terra
cazzo no!!!

Lucia è fuori… fuori casa no… fuori testa…
non ha la chiave per entrare dentro


…la testa…
il gatto l’ha mangiata sottoterra con un cavolo per capello!!


Oggi è bello! Prendo l’ombrello bucato che ci passa un po’ di sole…
…sole- note…note^ sole…e fischietto per la via con

l’ombrello, il sole e Lucia!

Hai visto Giorgio?
Giorgio è l’orologio che m’avverte del tempo che mi resta
per ridere in barba al tempo col riso in bocca…
tutta storta!!!

E Lucia?
Lucia è la vicina di casa mia…
…fuori testa non fuori casa…..che sei pazza?

…Lucia è la vicina ….

troppo...
troppo vicina a casa mia….

e la chiamano Follia."

SARA

************************************************

68. Dimentica di me stessa, ho passato da un pezzo i limiti. Tuttavia, se vi pare che il discorso abbia peccato di petulanza e prolissità, pensate che chi parla è la Follia, e che è donna. Ricordate però il detto greco: "spesso anche un pazzo parla a proposito"; a meno che non riteniate che il proverbio non possa estendersi alle donne.
Vedo che aspettate una conclusione: ma siete proprio scemi, se credete che dopo essermi abbandonata ad un simile profluvio di chiacchiere, io mi ricordi ancora di ciò che ho detto. Un vecchio proverbio dice: "Odio il convitato che ha buona memoria". Oggi ce n'è un altro: "Odio l'ascoltatore che ricorda". Perciò addio! Applaudite, bevete, vivete, famosissimi iniziati alla Follia.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ma sto delirio è per colpa di qualche botta in testa tipo quella che ti ho evitato ieri....perchè ti punti i fichetti per strada e non guardi più dove vai???? ;-)guarda che io no ti raccatto più! A parte tutto SEI FORTE BRAVA. baci Fra