lunedì 10 settembre 2007

PUTTANE LE MIE PAROLE


Puttane le mie parole
in punta di lingua
svendute contro chi sorrise
ad ogni mio spasmo di ventre,
perchè non conosce clemenza
il nome che porto.
All’ombra del buffone
che fece vanto del mio scalpo
ho raccolto grammi d’ego,
ed ora bocca alla bocca
restituisco l’offesa-ferita.
Non conosce resa
il nome che porto.
Nessun ordine d’arresto
a placare la bestia
scesa in caccia
...che di nascosto - talvolta -
piange sull’avanzo che resta.

SARA

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Feroce questa poesia..dovevi avere un diavolo per capello..ciao e bel blog andy

Sara Scialdoni ha detto...

Non avevo un "diavolo per capello", ero proprio INCAZZATA nera ( scusa il termine non poetico), come lo sono ora e sempre con le stesse persone e sempre gli stessi motivi. Mai provato sulla pelle cos'è il MOBBING? Se no, sei fortunato, se sì, sai di cosa parlo e comprenderai tutto il veleno.
Ciao
Sara

Anonimo ha detto...

Scrivi da Dio anche quando sei su di giri!! ;)
a presto.Tommaso ç