mercoledì 29 agosto 2007

A SYLVIA PLATH

"Ho un buon io che ama i cieli, le colline, le idee, i piatti saporiti, i colori brillanti. Il mio demone vorrebbe ucciderlo".
Sylvia Plath
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"Per le radici dei capelli mi afferrò un qualche dio.
Ai suoi azzurri volt mi rattrappii come un profeta del deserto
Le notti sgusciarono via come palpebre di lucertola:
un mondo di vani giorni bianchi in una buca senza ombra.
Una noia d’avvoltoio mi appuntava a questo albero.
Farebbe anche lui come me, se lui fossi io."
( L'impiccato - S.P. )
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[...] "Stasera, all'infinitesimo lume delle stelle,
alberi e fiori hanno sparso i loro freddi profumi.
Ci passo in mezzo ma nessuno di loro ne fa caso.
A volte io penso che mentre dormo
forse assomiglio a loro nel modo più perfetto
-con i miei pensieri andati in nebbia.
Stare sdraiata è per me più naturale.
Allora il cielo ed io siamo in aperto colloquio,
e sarò utile il giorno che resto sdraiata per sempre:
finalmente gli alberi mi toccheranno,
i fiori avranno tempo per me".
( Io sono verticale - S.P. )
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Sylvia Plath nasce il 27 ottobre 1932 a Jamaica Plain, un sobborgo di Boston.
11 febbraio 1963: "Poco prima dell'alba, qualche luce fende l'oscurità, lame oblique sulle ombre che s'addensano per le strade vuote e le corrono incontro. Sopraffatta, Sylvia non regge più alla tentazione. Per favore chiamare il dottor Horder, scrive su un biglietto con il numero telefonico del medico, che attacca alla carrozzina di Nick, giù in fondo alle scale, dietro il portone d'entrata. Quindi sale in casa e prepara pane e burro e due tazze di latte che posa sul comodino nella camera dei bambini. Apre la finestra, benché l'aria sia fredda, e chiude bene la porta. Sigilla ogni fessura con nastro isolante e asciugamani arrotolati, poi scende sicura verso la cucina, dove si chiude dentro, isolandosi dall'esterno con lo stesso sistema. Apre lo sportello del forno, aggiusta un panno sul ripiano per accomodare la testa e dopo aver aperto la manopola del gas, si inginocchia e affonda il viso sul morbido, gli occhi nel buio."
- ...ed io non riesco a trascrivere che questo perchè ciò che ho letto della sua biografia ferisce troppo- .
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"V'è un muro bianco obliquo al cielo
sopra il quale il cielo si ricrea infinito,
verde, assolutamente intoccabile.
Gli angeli vi nuotano, e le stelle,
anche loro indifferenti.
Sono il mio medium".
S.P.
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"La scrittura resta: va sola per il mondo. Tutti la leggono, vi reagiscono come si reagisce a una persona, a una filosofia, a una religione, a un fiore: può piacergli o meno. Può aiutarli o meno. La scrittura prova delle emozioni per dare intensità alla vita: offri di più, indaghi, chiedi, guardi, impari e modelli: ottieni di più: mostri, risposte, colore, forma e sapere. All’inizio è un atto gratuito. Se ti fa guadagnare tanto meglio. […] La cosa peggiore, peggiore di tutte, sarebbe vivere senza scrittura. E allora, come vivere con i mali minori per sminuirli ancora?"
S.P
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[...] "Presto, presto la carne
che il severo sepolcro ha divorato
tornerà al suo posto su di me,
e sarò una donna sorridente.
Ho 30 trent'anni soltanto.
E come i gatti ho nove volte per morire".
( Lady Lazarus - S.P. )

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