lunedì 27 agosto 2007

NATA IL 21 A PRIMAVERA

"Non cercate di prendere i poeti perchè vi scapperanno tra le dita"
Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.
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Apro la sigaretta come fosse una foglia di tabacco
e aspiro avidamente l’assenza della tua vita.
E’ così bello sentirti fuori,
desideroso di vedermi e non mai ascoltato.
Sono crudele, lo so, ma il gergo dei poeti è questo:
un lungo silenzio acceso dopo un lunghissimo bacio.
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"Io non ho bisogno di denaro. Ho bisogno di sentimenti, di parole scelte sapientemente, di fiori detti pensieri, di rose dette presenze, di sogni che abitino gli alberi, di canzoni che facciano danzare le statue, di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti. Ho bisogno di poesia, questa magia che brucia la pesantezza delle parole, che risveglia le emozioni e dà colori nuovi."
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Amai teneramente dei dolcissimi amanti
senza che essi sapessero mai nulla.
E su questi intessei tele di ragno
e fui preda della mia stessa materia.
In me l’anima c’era della meretrice
della santa della sanguinaria e dell’ipocrita.
Molti diedero al mio modo di vivere un nome
e fui soltanto un’isterica.
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Io ero un uccello
dal bianco ventre gentile,
qualcuno mi ha tagliato la gola
per riderci sopra non so.
Io ero un albatro grande
e volteggiavo sui mari.
Qualcuno ha fermato il mio viaggio,
senza nessuna carità di suono.
Ma anche distesa per terra
io canto ora per te le mie canzoni d'amore.

"Anche la follia merita i suoi applausi".
" Se Dio mi assolve, lo fa sempre per insufficienza di prove".
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- Da me per te -
VI RIVELO LA PASSIONE DEI FOLLI*
Bastasse una preghiera ,
un segno di croce appena accennato
a riportarmi gli angeli, che della terra sanno
più di chi la cammina,
avrebbe trono certo la quiete
in questo petto ormai covo d’affanni.
Eppure, non sarà un rosario da sgranare
tra le mie unghie rosse, né un Padre Nostro solo pensato
ad assolvermi dalla condanna d’essere carne violata
o lembo d’azzurro strappato al suo cielo,che poi cielo è…

Io, vi rivelo la passione dei folli,
anche se è più folle chi s’inganna di congedo dal delirio,
di più ancora, quelli che non sono tentati da follia
sperando immune il mondo intero
che da sempre ho immaginato...

una scatola chiusa con me seduta al bordo.
SARA
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*poesia inserita nell'antologia dedicata ad Alda Merini pubblicata da Terresommerse: "Nata il 21 marzo".

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