martedì 22 aprile 2008

Ci sarebbero parole in conto aperto ( a Gabriele )

A parte il mondo
c’è sempre quel filo obliquo di cielo
che ci misura le distanze
- da sinistra verso destra- .
Poco più di un altro vuoto comodo
dove riscriverti - da oggi in sempre- .
E a dirla tutta
il corpo mi si è fatto cera
per ogni migrare da te
sotto questo sole rapido d’intenti
che ci metterà appena un niente a consumare.
A parte il mondo – dicevo –
ci sarebbero parole in conto aperto
e le mie mani di clessidra
che perdono il tempo ovunque
tra inchiostro e incoincidenze di verbi:
- Io che vado. Tu che torni – .
Eppure aspetto.
La rimessa in scena di un abbraccio
all'ultima partenza. Semmai.
Che sembra mi resti sola di troppe attese.
A parte tutto.
A parte te.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Come Sempre la tua poesia
vive d'immagini che riescono a far sognare chi legge.

Da soggettivo, infine, diviene tutto oggettivo, per creare nel lettore, dubbi, angosce, sicurezze e gioie.

Complimenti come sempre Sara.