Alla fine
la pelle che ingombra è sempre la mia.
Un volto da ridisegnare
a immagine e somiglianza
davanti questo tuttofondo di vetro
-me stesso-
dove si perdono
teatrini e palloncini colorati.
Perché io ci resterei un altro pò
a ingannarmi occhi stretti di troppo rimmel
tra luci e coriondali
e fiori sfilati in mille volte
dalla mia manica vuota.
Per tutti i bambini bravi.
E tanto è un gioco. Si sa.
Un girotondo strano di sorrisi
che rubo e ti fingo.
Ma alla fine.
Ciò che sono è questa pelle
a ingombrarmi sotto un abito
di quattro taglie in più
e l'ultima smorfia da clown che chiude il suo show.
Ancora una volta.
Una volta.
E basta.
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