sabato 15 marzo 2008

LA MIA GATTA AMAVA PESSOA


Certe notti si restava
come sentinelle a vegliarci il sonno.
Altre, due dita di liscio bianco
accanto al letto, una poesia.
E tutto il mondo era lì.E fuori era tutto il mondo.
Ci s’improvvisava poeti a pagamento
per qualche avanzo di pane.
Io, lei. E rime controtono salite
nello svaporare dell’incenso.
Ma questo poco contava,
ché noi si conosceva a perdifiato
ogni santa riga di quel genio in papillon.
E giù a menarla al tempo
tra versi e nuvole da infilarsi
alle dita in quattro volte;
mentre viandanti trovavano
fissa dimora in quell’unico punto
dove c’impastavamo la bocca
d’inquietudini morbide.
Certe notti ci s’improvvisava poeti
in una piazza coi colori di Lisbona.
Io, lei. E tutto il mondo era lì.
La mia gatta amava Pessoa.

1 commento:

alessandro scaccia ha detto...

Sei sempre molto brava... Sara.