venerdì 8 febbraio 2008

CARO AMORE DI MILLE ANNI FA...

la bambina che ti ha dato questa lettera si chiama Dira. Le ho detto di consegnartela e di fartela leggere appena giunto, prima di venire da me. Fino all'ultima riga. Non cercare di mentirle. Con quella bambina non si puo' mentire.Siediti allora. E ascoltami.
Non so come hai fatto a trovarmi. Questo e' un posto che quasi non esiste.Ho ricevuto le tue lettere, e non è stato facile leggerle. Si riaprono con dolore le ferite del ricordo. Se io avessi continuato, qui, a desiderarti e ad aspettarti, quelle lettere sarebbero state abbagliante felicita'. Ma questo e' un posto strano. La realta' sfuma e tutto diventa memoria. Perfino tu, a poco a poco, hai cessato di essere un desiderio e sei diventato un ricordo.
Io ti ho amato Andre', e non saprei immaginare come si possa amare di piu'. Avevo una vita, che mi rendeva felice, e ho lasciato che andasse tutto in pezzi pur di stare con te. Non ti ho amato per noia, o per solitudine, o per capriccio. Ti ho amato perche' il desiderio di te era piu' forte di qualsiasi felicità. E lo sapevo che poi la vita, non è abbastanza grande per tenere insieme tutto quello che riesce ad immaginare il desiderio. Ma non ho cercato di fermarmi, ne di fermarti. Sapevo che l'avrebbe fatto lei. E lo ha fatto. E' scoppiata tutto di un colpo. C'erano cocci ovunque, e tagliavano come lame.Poi sono arrivata qui. E questo non è facile da spiegare. Questo è un posto dove prendi commiato da te stesso. Quello che sei, ti scivola addosso, a poco a poco. E te lo lasci dentro passo dopo passo, su questa riva che non conosce tempo e vive un solo giorno, sempre quello. Il presente sparisce e tu diventi memoria. Sgusci via da tutto, paure, sentimenti, desideri: li custodisci, come abiti smessi, nell'armadio di una sconosciuta saggezza, e di un'insperata pace.
Riesci a capirmi? Riesci a capire come tutto questo sia bello? Se riesci a capire tutto questo, mi crederai quando ti dico che mi è impossibile pensare al futuro. Il futuro è un idea che si è staccata da me. Non è importante. Non significa più nulla. Sarà la quiete di un tempo immobile, che collezionerà istanti da posare uno sull'altro, come se fossero uno solo.
Io non ti seguiro'. Non mi ricostruiro' nessuna vita, perche' ho appena imparato ad esser la dimora di quella che è stata la mia. E mi piace. Non voglio altro. Le capisco, le tue isole lontane, e capisco i tuoi sogni, i tuoi progetti. Ma non esiste più una strada che mi potrebbe portare laggiù. Perdonami mio amato amore, ma non sarà mio, il tuo futuro.
C'è un uomo in questo luogo, che ha un buffo nome e studia dove finisce il mare. In questi giorni mentre ti aspettavo, gli ho raccontato di noi e di come avessi paura del tuo arrivo e insieme voglia che tu arrivassi.E' un uomo buono e paziente. Mi stava ad ascoltare. E un giorno mi ha detto : "Scrivetegli" Lui dice che scrivere a qualcuno è l'unico modo di aspettarlo senza farsi del male. Ed io ti ho scritto.Tutto quello che ho dentro di me l'ho messo in questa lettera. Lui dice, l'uomo col nome buffo, che tu capirai. Dice che leggerai, poi uscirai sulla spiaggia e camminando sulla riva del mare ripenserai a tutto, e capirai. Durerà un ora o un giorno, non importa. Lui dice che salirai le scale, aprirai la mia porta e senza dirmi nulla mi prenderai fra le braccia e mi bacerai.Lo so che sembra sciocco. Ma mi piacerebbe succedesse davvero. E' un bel modo di perdersi, perdersi uno nelle braccia dell'altro. Niente potrà rubarmi il ricordo di quando, con tutta me stessa, ero lì.

tua Ann


OCEANO MARE ( Baricco )
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IL MARE, IL MARE HA UN SEGRETO
Vi racconto una storia. Una storia che raccontano tutti qui quando sull’amore scende un sipario.Non so bene chi fu il primo tra noi a dire di loro, ma fa lo stesso. L’importante è che si dica. In questo luogo dimenticato, su una costa di un mare sconosciuto, abitiamo in pochi – noi- molto pochi, e le voci corrono, il tempo è senza tempo e quest’orizzonte blu è l’unica cosa che ci separa dal resto del mondo. Comunque la storia è un’altra. La storia è questa, se volete ascoltare.
Era bella, lei, quasi da non credere quanto lo fosse. E aspettava. Ogni giorno, nello stesso punto di sabbia impallidito dalla luce del sole, lei si sedeva e aspettava. Non era certo un mistero chi, non per noi. Aveva voce alta in lei la nostalgia, come una tenaglia, abisso feroce che inghiotte gli ultimi ricordi, istanti vissuti pelle a pelle, ferita bruciata da gocce di sale. Se n’era andato, non sapeva più quando. Per il mare era partito. Quando? Non lo ricordava più tanto era il tempo senza tempo che le passava accanto. Le aveva detto:"Vado in mare, quello oltre il confine che ci separa dal mondo. Tornerò diverso, ma il cuore, no, batterà per te come adesso." Così era partito, non si sapeva più nemmeno quando. Così aveva detto. Questo lo ricordava – lei - che se ne stava sempre nello stesso punto. La stessa sabbia, quella che il sole aveva impallidita.Trascorsero giorni, notti, infine stagioni. Il mare non lo riportava, anzi, sembrava che onda dopo onda lo allontanasse da quel luogo dimenticato. Da quell’oceano senza nome. Lei era bella, sì. Era più bella di quel giorno in cui un sapore venuto da lontano se l’era preso. Ma ha un segreto il mare, forse solo questo, chi lo sa. Ruba i pensieri e li disperde se lo guardi per guardarlo fisso. Ti soffia aria nuova in petto se lo respiri profondamente. Ti colora lo sguardo. Lo accende di blu e la marea che ti sale dentro, quando si ritira, tutto ti ha cancellato. Forse, solo questo mare lo fa, chi lo sa. E lei smise di aspettare. Scrisse qualcosa per lui prima di andare. Scrisse: "Caro amore, sono stata qui ad aspettarti tanti giorni e tante notti da diventare stagioni. Thomas viene sempre a pescare su questa spiaggia e a parlare col vento, che dice ti risponda se lo ascolti bene. Ma a me non ha mai risposto. Il mare è mutato infinite volte da quando sei partito. Lo guardavo, fisso, e cambiava sempre. A poco a poco sembrava cambiasse anche me. Mi è entrato dentro, lo sento. Credo capiti se lo guardi così a lungo. Adesso sono diversa. Non ci sarò quando tornerai. Ho scoperto il segreto del mare e me ne vado. Tua…" Le lasciò a Thomas quelle parole, il più anziano tra i pescatori. Poi, partì con le onde ad accompagnarle i passi.
Su quella stessa spiaggia, raccontano tutti, un giorno lui se ne stava a guardare il mare, fisso. Di fianco, il pescatore, che tirava su reti parlando col vento - che in vero, ora spiego, rispondeva solo a lui perchè ne conosceva il linguaggio - e scrisse: “Caro amore, sono tornato ma tu non ci sei. Il mare ti ha portata via. Ti è entrato dentro e ora sei diversa e anche il tuo cuore lo è. Guarderò il mare come lo hai guardato tu. Cambierà come lo hai visto cambiare tu. Non conosco ancora il suo segreto. Ma credo sia un buon posto questo per dimenticare. Tuo…”
Ecco la storia che raccontiamo noi qui. Qui, dove il tempo è senza tempo, l’orizzonte ci divide dal resto del mondo, le voci corrono quando sull’amore scende un sipario. E il mare, il mare ha un segreto…
SARA

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